In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.
E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio ».
Commento al Vangelo
A voi che ascoltate, io dico. È Dio che ci parla. “Io dico”. È come alla creazione: “Dio disse”. Una Parola che crea, che fa nuova la realtà. L’ «Io dico» di Gesù è rivolto a tutti noi, noi che ascoltiamo la Parola quanto meno tutte le domeniche, che “ascoltiamo” la sua presenza dentro la nostra storia. Ci dice di amare. Non è una esortazione, non dice “se potete…” oppure “cercate di …”. Sono imperativi quelli di Gesù perché il cristiano porta scolpito nella propria esperienza di vita lo stile dell’amore, dell’attenzione all’altro, del perdono, della misericordia. Benedire, dire bene. L’amore ti porta a pensare e a dire sempre bene degli altri, ti porta a considerarli. Tutti, compresi i nemici, non quelli lontani, ma quelli della porta accanto, quelli che convivono con noi e limitano la nostra sacrosanta libertà o dignità. Ma è possibile tutto questo? Non sa Gesù come siamo fatti? Certo che lo sa, ma è cristiano chi segue Gesù, anche nella via dell’amore. L’amore e il disarmo vincono piu guerre della lotta, del rancore: la catena dell’odio si spezza solo con l’amore. Ma siamo deboli, coscienti dei nostri limiti. Allora mettiamoci umilmente sotto l’azione dello Spirito, saprà darci la giusta forza per seguire Cristo anche nella via dell’amore, così come hanno già fatto i tanti martiri o di tanti santi della carità. Tutto è possibile a Dio, anche il farci amare i nostri nemici.
A cura dell’Ufficio catechistico diocesano