In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà e la luna non darà più il suo splendore e gli astri si metteranno a cadere dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Ed egli manderà gli angeli e riunirà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo. Dal fico imparate questa parabola: quando già il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che l’estate è vicina; così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte. In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto poi a quel giorno o a quell’ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre.
Commento al Vangelo
Il discorso di stile apocalittico del vangelo di questa domenica non è per farci vivere nella paura, perché sono parole di esortazione e di consolazione. La storia è fatta di eventi anche tragici e ogni famiglia fa esperienza di soli oscurati, di lune poco splendenti, di astri che sembrano caderci addosso e di potenze sconvolte. Ma in tutto questo c’è la chiara realtà del “Figlio dell’uomo”, di Gesù, che è presente con tutta la sua potenza e la sua gloria. Gesù viene con potenza, è presente nella mia storia, mi è vicino, è alla mia porta. Il vangelo parla della fine del mondo? Ogni giorno il mondo finisce e ricomincia da capo, ogni giorno dagli sconvolgimenti si può girare pagina in Gesù che viene per ognuno di noi e viene con potenza: non ci sono potenze che possono resistere a lui (San Paolo: chi ci separerà dall’amore di Cristo?). Gesù è il Risorto, ha messo fine ad una realtà per instaurarne un’altra in cui ci siamo dentro tutti. Ci sono Angeli vicino a noi, pronti a radunarci tra I suoi eletti. Siamo nella sua gloria e questo non può metterci paura, questo è una certezza che ci consola.
A cura dell’Ufficio catechistico diocesano