23 novembre “Gesù Cristo Re dell’Universo” – XXXIV Domenica T. O. anno C Lc 23,35-43

In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Commento al Vangelo
Il Re è sul suo trono. Un trono diverso. La nostra “Via, Verità e Vita” è lì davanti a noi. La “Via” sembra arrivato al capolinea, la “Vita” non ha più vita e la “Verità” è lì, palese, trasparente, nuda, con cui dobbiamo confrontarci. Ci si confronta il popolo, i capi, i soldati e qui sulla croce sembra che ci sia l’immagine non di un re potente, ma di una sconfitta. Con lui ci sono anche due realtà al confronto con se stessi e la Bontà, con se stessi e la Verità, con sé stessi e con una Via ed una Vita diversa. C’è chi impreca, chi vorrebbe giustificazione e salvezza senza scrutare il proprio operato. C’è chi umilmente rientra in se stesso riconoscendone i limiti. Ricordati di me. Non lo merito, non ne sono degno, perché parlano di me le mie azioni, il male che faccio. Ma tu ricordati di me. Quando? Quando sarai nell’oltre di questa nostra realtà spesso violenta, amara e difficile. E tu, che ti chini sull’umile e su chi bussa al tuo cuore per elemosinare un aiuto o un conforto, gli porgi le tue braccia aperte, gli porgi il tuo OGGI. Oggi sarai con me. Non domani, ma oggi puoi già assaporare la gioia di una rinascita. E in questa rinascita ti riconosco mio Re e Signore della vita.

A cura dell’Ufficio catechistico diocesano